Non contento di aver rilanciato la "fantastica" idea dello sciopero fiscale per far cadere il governo, Umberto Bossi è ora pronto a sbalordire con l'idea dello sciopero intellettuale per dare la mazzata finale a Prodi. Basta infatti pensare a questo semplice concetto: senza la sparata giornaliera di Berlusconi, la battuta scema di Calderoli (da pronunciare mentre ride e con la faccia paonazza da ubriacone) o il ritornello sul governo di unità nazionale di Casini-Cesa (un giorno lo chiede il primo, il giorno dopo il secondo e poi si ricomincia) come farebbe il governo a restare a galla? Gli italiani si dimenticherebbero subito che chi c'era prima era molto peggio e la "sinistra" (ormai nota come centro-centro-sinistra) cadrebbe subito.
Sembra che l'idea dello stare zitti come forma di sciopero sia venuta in mente al Senatur dopo che qualche dirigente di Confartigianato abbia risposto alla proposta dello sciopero fiscale con un sincero "ma se sono più di 10 anni che faccio lo sciopero fiscale…."
Ed ecco il solito polverone politico:
Berlusconi: "ma scherzava, è ovvio, adesso gli finanzio altri 30 mln alla Lega e vedete che sta zitto."
Borghezio: "è ora che qualcuno si aggreghi alla mia decisione di sciopero del cervello, messo in pratica da più di 50 anni per protestare contro i negri ghghsag vaffanculo ghrhrh…. (il resto della dichiarazione si fa poi incomprensibile)"
Fini: "il duce non avrebbe approvato, ma io non sono più fascista e accetto l'idea… ehia ehia alalà!!"