Videocracy censurato!

Con questo documento (artigianalmente assemblato-e-copincollato da qui) la Rai ha negato la disponibilità a mandare in onda (nonostante ovviamente la Fandango pagasse per lo spazio pubblicitario) uno spot del documentario di prossima uscita nei cinema Videocracy.

In questo delirio di paraculaggine e servilismo veniamo a sapere che:

– la Rai non può trasmettere nessuna immagine politica se in sequenza non viene proiettato anche un adeguato contraddittorio,  e questo non solo durante le campagne elettorali, ma SEMPRE. Ergo se trasmettono Il Divo dovanno subito riparare con un’intervista a Casini, se mandano in onda Il delitto Matteotti dovrà seguire un videogiornale Luce sulle imprese del Duce nei campi di grano.

– dire che in Italia l’informazione televisiva fa merda per colpa dell’uomo che la gestisce da decenni è scorretto, ed è ritenuto un messaggio politico di critica al Governo (e qui mi sfugge dove stia il problema, dato che criticare il Governo non è attualmente classificato come reato)

– anche se il documentario non tratta dei recenti scandali pornopolitici del Premier, il fatto di accostare la sua immagine a quella di "donne prive di abiti" delle sue televisioni può far pensare, a chi già sa che è un puttaniere, che effettivamente è un puttaniere. Cioè anche se non lo dici, sappiamo che lo pensi (e questo loro lo sanno perchè lo pensano pure loro, da come si evince dal documento stesso), quindi non va bene!!

– sembra, ma dico sembra, che per questo comunista di Gandini la TV sia piena di culi tette e programmi spazzatura e che il pubblico televisivo sia stato anestetizzato da tutto ciò… quale infamante bugia…

– forse la Rai non è un mezzo di informazione affidabile.

Anche la risposta a tutto ciò del regista Erik Gandini (toh, un italiano emigrato all’estero per fare cose decenti) è molto interessante.

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