Di come l’otto per mille finisca nel cesso

Pope
 
In Italia un bizzarro meccanismo giuridico assegna l’8×1000 delle entrate provenienti dall’Irpef ad alcune confessioni religiose o allo Stato stesso; vengono infatti calcolate le percentuali delle preferenze espresse dai cittadini con la propria firma sul destinatario desiderato, e successivamente l’intero ammontare della quota prevista viene spartita in parti proporzionali a queste preferenze.

In tal modo anche se NON HAI espresso alcuna preferenza, i tuoi soldi vengono dati ad associazioni religiose.

In tal modo, anche se HAI espresso preferenza per lo Stato, i tuoi soldi finiscono lo stesso ad associazioni religiose.

In tal modo, che tu sia ateo, agnostico, anticlericale o aderente ad un’altra religione, i tuoi soldi finiscono in VATICANO!

Infatti grazie a questo scippo legalizzato la Chiesa cattolica, ricevendo una percentuale di preferenze vicina al 35% del totale dei contribuenti (cioè sia di chi ha espresso una preferenza sia di chi non lo ha fatto), incamera tra l’85% e il 90% di tutto l’8×1000: in pratica quasi 9/10 del tuo contributo entra nelle casse del Vaticano, qualunque preferenza tu abbia scelto o meno.
Non è forse un furto se parte del tuo denaro finisce a qualcuno senza che tu abbia espresso nessun consenso, nessuna preferenza, nessuna firma a favore del destinatario?

E come ripartisce la Chiesa cattolica queste entrate? I dati sono i seguenti:
interventi nazionali 29%; diocesi italiane 26%; sacerdoti 36% (l’8×1000 fornisce il 57% del loro sostentamento); “terzo mondo” 9%.
Ora, pur apprezzando lo sforzo per le opere di carità nei paesi poveri e le musichette strappalacrime degli spot trasmessi sulle tv nazionali, siamo ai limiti della pubblicità ingannevole… a pochi km da dove abito io è stata appena costruita una nuova chiesa, mi fa molto “piacere” sapere di averla finanziata…
Per non parlare di cose molto peggiori: che l’8×100 sia dato o meno ad opere meritorie quanto importa in realtà veramente? Sono sempre finanziamenti alla Chiesa: per esempio le spese processuali di un prete accusato di pedofilia sono pagate dalla Chiesa, di conseguenza la Chiesa avrà meno fondi per pagare gli “stipendi” dei preti, risultato finale una percentuale maggiore dell’8×1000 andrà al sostentamento dei preti data la minore disponibilità di fondi per tale causa…. togliere da una parte per mettere nell’altra rende impossibile distinguere tra soldi spesi “bene” o “male”!
Io non voglio pagare le spese processuali o i risarcimenti alle vittime di un pedofilo!!

Oltretutto il valore dell’8×1000, essendo dipendente dalla pressione fiscale, aumenta con l’aumentare delle tasse e non con l’aumentare dei fedeli, dando quella sana idea di commercializzazione religiosa che mi fa tornare in mente quando nel Medioevo ci si poteva abbreviare la permanenza in Purgatorio con un’offertina al prete.
In pochi anni dalla sua applicazione , grazie all’aumento della pressione fiscale, questo meccanismo ha permesso di fornire alla Chiesa cattolica cifre esorbitanti (dai 210 mln di euro del 1990 ai 981 mln del 2005).
Una chicca normativa prevede inoltre che tutte le confessioni religiose ricevano i finanziamenti relativi alla dichiarazione dei redditi di tre anni prima, ad eccezione della Chiesa cattolica, la quale riceve anche un anticipo relativo all'anno in corso, tanto per ricordare che la laicità dello Stato è sacrosanta e tutti hanno gli stessi diritti.
Tutto ciò è anche un bel modo per favorire l’integrazione di altre religioni; chissà perché un musulmano in Italia può arrivare a pensare di essere discriminato se lo Stato non solo gli impedisce di dare l’8×1000 alla sua religione, anzi lo obbliga a darlo ad altri credi.

Ma lo Stato non ha tanto bisogno di soldi? Non è per mancanza di fondi che non si riescono ad eliminare scaloni/scalini/rampe/parapendii? Perché non li pigliano un po’ da lì questi fondi??
Se uno non crede in Dio perché deve dargli dei soldi?
Già non riesco a sopportare tale associazione che include repressi sessuali-omofobici-bigotti-pedofili, ma finanziarli mi fa pensare solo al detto “oltre al danno, la beffa!”

Il commento più semplice del cristiano medio può essere: “in fondo una parte di questi soldi sono spesi a fin di bene, che c’è di male?”…. la risposta perfetta è di Sam Harris, un giornalista americano: “è indubbio che molte persone facciano del bene nel nome della fede in cui credono, ma esistono ragioni migliori per aiutare i poveri, sfamare gli affamati e difendere i deboli rispetto al credere che un Amico Immaginario voglia che tu lo faccia. La compassione è più profonda della religione. E così è l’estasi mistica. È ora di mettere in chiaro che gli esseri umani possono comportarsi in modo profondamente etico – e persino spirituale – senza dover fingere di sapere cose che non sanno.”
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