So benissimo che esistono tante voci libere e indipendenti a cui si
tenta di mettere il bavaglio ogni giorno, per impedire loro di
esprimersi. Voci di media-attivisti e di giornalisti d’inchiesta, ma
anche voci di satiri e di liberi pensatori, nonchè voci di intere
piazze, oscurate perchè fastidiose.
Io invece parlerò un po’ del tentativo di oscurare Nonciclopedia
(per chi non la conoscesse è una parodia demenziale/irriverente
dell’enciclopedia Wikipedia). E allora vi chiederete perchè, fra una
marea di casi eclatanti, io debba andare a scegliere proprio l’esempio
più sfigato di censura, talmente stupido da sfiorare il grottesco. Il
motivo è che, se esiste gente che cerca di oscurare un sito del genere
perchè ritenuto pericoloso, vuol dire che l’ottusità e l’arroganza di
queste persone è diventata sempre più forte, e potrebbe iniziare a
spingersi anche più lontano, sentendosi ringalluzzita dalla brutta
piega che le cose stanno prendendo nel Paese.
Ma veniamo al caso: il 7 maggio il parlamentare Antonio De Poli dell’UDC (ripeto, dell’U-D-C) pubblica questo comunicato stampa sul suo sito:
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