arcoBALLEno

Constatando che mentre il Nepal passa dalla monarchia alla repubblica, l’Italia passa dalla repubblica alla monarchia di Arcore, non posso che complimentarmi per il grande risultato ottenuto dalla Sinistra Arcobaleno: molto probabilmente 0 senatori e 0 deputati, per un totale di 0 eletti!

Ora che non potranno più sedersi sulla poltrona forse troveranno un po’ più di tempo per andare alle manifestazioni ed ascoltare i propri (ex)elettori, e magari ritrovare un po’ di dignità, sempre che qualcuno li ascolti ancora…

Bravo Fausto, finalmente hai riportato ai massimi livelli la sinistra extraparlamentare in Italia come durante il glorioso periodo del dopo-’68!

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E’ già un successo, altra clip dal film

A grande richiesta (non è vero, non l’aveva richiesto nessuno) anticipo un’altra scena dal mediometraggio di prossima uscita, di cui avevo già parlato qui.  In fondo oggi siamo in tema di pagliacciate, quale momento migliore per mettere su internet la clip.

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Il peggio del peggio della campagna elettorale

Oggi finalmente finisce la campagna elettorale; sembrava non terminare mai questa sorta di sagra della cazzata, i cui punti salienti sono stati il lamentarsi della scopiazzatura reciproca dei programmi e la disposizione dei simboli nelle schede.
A dir la verità non l’ho seguita neanche più di tanto questa volta: molti post letti da noblogs, vari articoli dal Manifesto, un po’ di televideo e pochissima televisione (eccetto le conferenze stampa dei candidati, dove erano lasciati liberi di dare il meglio ed il PEGGIO di sé; di quelle ne avrò guardate quasi la metà, soprattutto quelle dei partitini minori).
Ho dunque stilato la classifica delle 3 più grandi cagate sentite in questa campagna (anche se, sapendo bene che le ultime ore concedono sempre piacevoli sorprese, mi riservo di apporre aggiunte alla graduatoria):
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Salme riesumate, cuori, mummie e…

Diliberto l’anno scorso propose di portare la mummia di Lenin in Italia se nella Russia di Putin fosse venuta a mancare l’ospitalità. C’è da dire che Diliberto stava scherzando e non intendeva portarla qui veramente; ma d’altronde si sa, a certi comunisti piace scherzare, un po’ come quando dicono che sono contro ogni guerra senza se e senza ma… sono battute, non vanno prese sul serio.
I gerarchi cattolici invece hanno preso maledettamente sul serio l’idea e si stanno sbizzarrendo in riesumazioni celebri.
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5 aprile concerto oi! punk al csa Capolinea

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Ferrara proprio non capisce

Disperato ed arrabbiato il crociato del XXI secolo si trova costretto ad abbandonare Piazza Maggiore a Bologna, dove più di un migliaio di persone era convenuto al suo comizio per discutere di aborto.
Ferrara ha purtroppo frainteso il consiglio della folla radunata in piazza, pensando si trattasse di chissà quale impedimento ad esprimere le proprie opinioni: quel lancio di uova e di pomodori altro non era che un invito ad una dieta più equilibrata, visti i “leggeri” problemi di peso del paffuto paladino.
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C’è chi imbratta i muri!

Il periodo purtroppo è nefasto; girando per le strade noto come la situazione sia sempre più iinsostenibile e come certa gente non abbia il senso della misura. Bisogna impedire a certi elementi di sporcare le città, ci vuole (ecco la parola magica!!) tolleranza zero!

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Il trailer di “è già un successo”

Attenzione, c’è un’alta dose di demenzialità in questi video, guardarli potrebbe procurarvi dei danni cerebrali dei quali il sottoscritto non intende farsi carico…. se li volete vedere sono cazzi vostri!

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La “sicurezza” a Imola secondo PD e Sinistra Arcobaleno

Dal programma del candidato sindaco di Imola per il PD Daniele Manca:

Imola non è attraversata da fenomeni macro-criminali. È però innegabile che in questi anni la percezione di insicurezza tra i cittadini sia cresciuta. Si tratta di una questione alla quale non va data una risposta né statistica né superficiale. Dobbiamo tenere presente che la percezione delle persone può modificare i comportamenti delle stesse, creando un circolo vizioso che occorre evitare. Anche al sentirsi insicuri occorre quindi rispondere.
La sicurezza dei cittadini deve allora essere garantita da una pluralità di approcci, di misure progressive, di nuove forme di collaborazione tra i poteri pubblici, statali e locali, che devono coinvolgere tutti i cittadini e devono dare risposte concrete.
Ci proponiamo quindi di proseguire nella realizzazione del sistema di videosorveglianza, completando l’installazione di telecamere fisse nelle aree più sensibile della città. Ci proponiamo di potenziare ulteriormente l’organico della Polizia Municipale con l’obiettivo di aumentarne la presenza sul territorio e di rafforzare il coordinamento e la collaborazione tra gli tutti gli operatori della sicurezza in ambito urbano.”

Vediamo se ho capito bene la cosa: a Imola non esiste un problema di macro-criminalità, e non c’è neanche un aumento degli episodi di delinquenza, ma semplicemente si vuole videosorvegliare la città perché il cittadino ha un senso di insicurezza.
Ma questo senso di insicurezza, se non è provocato dalla criminalità, che non è, per ammissione dello stesso candidato sindaco, un problema in crescita, a che cosa è dovuta?
Non sarà mica colpa delle stesse misure repressive che si stanno attuando? Perché se uno vede poliziotti in giro in gran quantità e telecamere dappertutto potrebbe anche pensare che la zona sia “pericolosa” e sentirsi più insicuro.
O forse potrebbe essere colpa dello squallore dei media, locali e nazionali, il cui unico modo di informare è tamburellando con l’omicidio di questo, la strage di quello, il processo dell’assassinio di quell’altro, creando dal nulla emergenze che non esistono e oscurando le vere notizie che andrebbero date.
Questo delirio securitario arriva a dire che non è più il crimine l’obiettivo primario da contrastare, ma che è necessario combattere la percezione dello stesso, e a dirlo sono gli stessi politici e mezzi di informazione che tale percezione l’hanno aumentata; come un cane che si mangia la coda loro prima creano il problema, e invece di smettere di impaurire la gente continuano ad ingigantirlo in un loop infinito!
E, come dice Manca stesso, non attendetevi una “risposta statistica” (e quindi sensata) a questo argomento, perché essendo la paura un fenomeno irrazionale, anche la risposta deve essere irrazionale: quindi più telecamere per tutti, anche se non ne esiste il motivo!

Il merito di queste idee non va attribuito solo al PD! No, perché tutto il programma, compresa la questione (percezione della) sicurezza è stata firmata anche dalla SINISTRA ARCOBALENO di Imola, che fa parte della stessa coalizione.
Vallo a spiegare ora a Bertinotti che loro sono alternativi al PD…

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La Chiesa e il suo esercito inconsapevole

 

Che la religione sia l’oppio dei popoli è ormai un ragionamento vecchio e già  ampiamente discusso; per rendere più attuale l’argomento bisognerebbe iniziare a chiedersi se essa sia una droga pesante o una droga leggera.
Di sicuro assumerne in doti massicce, soprattutto da parte di elementi già con qualche problema, provoca (vedi la delirante parte destra della pagina) gravi danni al cervello.
Ma voglio tornare a parlare di casi normali.
Due settimane fa sono stato al battesimo del figlio di un mio amico: sarà perchè erano anni che non assistevo ad una cerimonia religiosa, o sarà per motivi personali, ma la cosa mi ha piuttosto disturbato, quindi voglio vedere se a scrivere due righe "esorcizzo il trauma".
Imporre le proprie scelte ad una persona ancora incapace di intendere e di volere, decidendo già da subito cosa dovrebbe essere la sua vita, mi sembra altamente ingiusto, e immedesimarmi nel bambino battezzato mi ha provocato un certo fastidio.
E mentre assistevo al battesimo sono arrivato a questa considerazione: il "cattolico medio" (o almeno il “cattolico medio” che io conosco), preso da solo, cioè escluso dal contesto di cui fa parte, è spesso una persona rispettosa delle libertà altrui.
Si può cioè discutere senza problemi di cosa sia la Chiesa e ragionare sui difetti che ha, fino a criticare quelli che sono le sue contraddizioni più palesi (penso alla lotta per la vita degli embrioni mentre si condannano a morte milioni di persone impedendo la diffusione del preservativo o alla predica sull’amore quando si condanna come la peste l’amore omosessuale): in sostanza si può semplificare grossolanamente il tutto dicendo che la maggioranza dei cattolici se ne frega dei dogmi imposti dal capoccia tedesco, l’importante è avere qualcosa di rassicurante in cui credere o poter seguire un modello morale.
E fin qui tutto bene allora no?

Il problema sorge quando i tanti singoli cattolici si fondono nell’istituzione che li rappresenta: a capo della Chiesa infatti non ci sono persone che rappresentano il campione medio del credente, bensì le frange più retrive e conservatrici del cattolicesimo.
E’ questa l’anomalia più preoccupante, che distingue le religioni (e anche le monarchie) da qualunque altro partito/associazione/istituzione, nel quale il rappresentante incarna  i pensieri e la volontà dei rappresentati, e quando ti accorgi che il tuo rappresentante non la pensa come te, beh vuol dire che è meglio che te ne cerchi un altro!
Nella Chiesa invece non puoi pensare con la tua testa, perché è il prete a incanalare il tuo pensiero, è il vescovo a dirti cosa è eticamente corretto e cosa no, addirittura è il Papa a dirti cosa devi votare.
Certo il cattolico può rifiutare questo o quel consiglio, e fare di testa sua quello che ritiene più giusto, ma in ogni caso non può mai contestare quello deciso da colui che lo guida, perché è considerato moralmente inferiore, anzi deve regolarmente confessarsi dal prete, pentendosi degli errori che ha commesso non seguendo i dettami imposti.
In poche parole diventa impossibile formulare una critica dall’interno ad una organizzazione strutturata in tal modo; il risultato di tutto ciò non è altro che una costante deriva conservatrice del pensiero religioso (a meno ovviamente che una persona, tirata troppo la corda, decida di smettere di seguire gli “ordini” del prete).
Ed è così che, per bocca della CEI e del Vaticano, la posizione della minoranza più bigotta e repressa dei cattolici parla anche a nome di milioni di italiani “credenti moderati”, che magari vanno a messa due volte l’anno, ma che di certo non possono contraddire il loro capo spirituale, e si trovano involontariamente ad essere partecipi dei concetti più retrivi.
Se un gruppo di vecchietti fanatici (e politicanti ossequiosi al seguito) decide che la pillola del giorno dopo è da proibire, che l’aborto non può essere una scelta delle donne, che l’unico modo di amare una persona è con un matrimonio, benissimo, allora anche il 90% e passa degli italiani dovrà pensarla così! 

Concludo con un ultimo pensiero su un film strettamente legato a queste tematiche.
Qualche giorno fa ho visto “Vogliamo anche le rose”, documentario sulla situazione femminile negli anni ’60-’70: anche senza apparire ufficialmente è la Chiesa ad avere il ruolo del villain, e per giunta cattivissimo, perché solo i personaggi dei film più cattivi non combattono in prima persona, ma mandano i propri scagnozzi a fare il lavoro sporco.
E così il Papa non è mai citato, ma è il marito sessista o il padre oppressivo a imporre la sua volontà, è la polizia a reprimere la manifestazione svolta in ricerca di un diritto negato, è il prete a dire che l’aborto è un omicidio.
Purtroppo oggi siamo nel 2008, e dobbiamo tornare a lottare per difendere diritti che avevamo già acquisito e che vogliono toglierci di nuovo: e la lotta è impari, perché combattiamo contro una elite di ultraconservatori alla guida di un gigantesco esercito, mandato inconsapevolmente a schiacciarci.

 

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